Fondo Casaroli Villa Braghieri

Dopo la morte del Cardinale, la nipote, dott.ssa Orietta Casaroli Zanoni, ha affidato il materiale archivistico dello Scomparso all’Archivio dello Stato di Parma (una descrizione si può leggere in: Paola G. Agostinelli, Elena Nironi, L’archivio Agostino Casaroli, in: Alberto Melloni (a cura), Il filo sottile – L’Ostpolitik vaticana di Agostino Casaroli, Il Mulino Bologna, 2006, pp. 345-369.

Circa 2.000 libri, sono stati affidati a Castelsangiovanni, città natale del cardinale; si tratta, in prevalenza, di volumi d’arte e di volumi-strenna ricevuti in dono in varie circostanze e in vari luoghi; ad esempio, volumi dedicati a chiese e cattedrali di varie città italiane ed estere che, insieme alle altrettanto numerose pubblicazioni a sfondo geografico–storico–illustrativo, costituiscono una considerevole traccia degli spostamenti effettuati dal cardinale nel corso della sua attività diplomatica. Taluni recano dediche di personalità dei vari paesi e città visitate. A Castelsangiovanni sono custoditi, inoltre, 800 dischi e un centinaio di cd, che testimoniano la passione del cardinale per la musica nonché 350 videocassette.

Alla Pontificia Accademia Ecclesiastica, nella quale il cardinal Casaroli fu, prima, allievo e, poi, docente, sono stati donati alcuni volumi di specifico interesse diplomatico; all’associazione «La Sorgente» sono stati donati alcuni volumi di sociologia e al Castello di Compiano in Val Taro, oggi di proprietà del locale comune, alcuni libri d’arte.

La famigli Casaroli Zanoni ha tenuto per sé alcuni volumi di valore affettivo.

All’associazione «Centro Studi Card. A. Casaroli» costituita nel 1997, con sede presso il Seminario di Bedonia che ha, come prima finalità, «la raccolta di documenti e la promozione di studi riguardanti la vita e l’opera del cardinale Agostino Casaroli», Orietta Casaroli Zanoni, ha affidato la custodia di oggetti, fotografie, registrazioni audiovisive, libri, materiale di documentazione già appartenuti al Cardinale.

Tra gli oggetti, ve ne sono di personali del porporato, quali i suoi paramenti ecclesiastici; tra questi, il pastorale,che reca la traccia di una piccola storia ecclesiastica locale e familiare: ha inserita nel riccio la statua della Madonna di San Marco, venerata nel Santuario al cui fianco sorse il Seminario e incise le diciture: Bedonia 1° luglio 1931, Piacenza 22 gennaio 1950, Roma 16 luglio 1967; sono le date della consacrazione episcopale di uno zio materno del cardinale Casaroli, mons. Teodoro Pallaroni, di mons. Antonio Bergamaschi, entrambi rettori del seminario e, poi, vescovi, rispettivamente, di Sarsina e del Montefeltro, e di mons. Casaroli: i tre presuli, tutti legati al seminario di Bedonia, si sono trasmessi quel simbolo della loro autorità.

Vi sono gli atti che segnano i diversi passaggi della carriera in Segreteria di Stato, dalla nomina ad «addetto», il 14 ottobre 1940, firmata dal cardinal Maglione, alle nomine a cardinale e a segretario di stato il 30 giugno – 1° luglio del 1979; le insegne (circa 70) delle molte onorificenze conferitegli da una pluralità di stati o di organizzazioni; le pergamene di alcune delle lauree honoris causa ricevute, ecc..

Numerosi oggetti sono costituiti da omaggi offerti al cardinale nel corso delle visite effettuate nelle più diverse parti del mondo; tra questi, due «composizioni» realizzate con il carbon fossile e donate dai minatori della Slesia, nel 1967; una ceramica rappresentante un uomo seduto, dono del governo ungherese, particolarmente cara al cardinale perché, come riferisce la nipote, gli ricordava i difficili inizi del suo lavoro nell’Est europeo; un altro dono, del 1972, di quel governo, un vaso in ceramica con stemma; un bronzo, ricordo della celebrazione di San Gellert (Gerardo) tenuta ad Esztergom e Budapest il 28 settembre 1980; ricordi delle celebrazioni dei santi Cirillo e Metodio; una croce pettorale donata dal patriarca di Mosca, Pimen, in occasione della visita resagli dal cardinal Casaroli nel giugno 1988; altri oggetti provenienti dai paesi dell’Est europeo, dall’Europa, dall’Africa, dall’America Latina, dall’Estremo Oriente.

Vi sono piccoli doni o biglietti di auguri ricevuti per il giorno del suo onomastico, ricorrenza spesso sottolineata da parte dei pontefici, come l’autografo di Paolo VI in data 28 agosto 1968 che accompagnava la riproduzione del papiro della Biblioteca Bodmeriana contenente la lettera di Pietro; altri oggetti che ricordano aspetti dell’attività pastorale o della vita della chiesa cui il cardinale partecipò (Concilio, Anno Santo, ecc.).

Tra le poche lettere autografe presenti, alcune dell’allora cardinale di Cracovia, Karol Wojtyla, e tre fogli manoscritti. di Paolo VI, con appunti sulla questione del «referendum» sull’introduzione del divorzio in Italia.

I libri comprendono circa 2.000 volumi, in diverse lingue: oltre il latino e l’italiano, inglese, tedesco, spagnolo, francese, polacco, ecc.; non mancano i libri di studio delle lingue, compreso il cinese.

Il contenuto è molto vario: vi sono libri di studio (teologia, filosofia, ecc.), libri riguardanti la Bibbia e le scienze bibliche, la patristica, la liturgia, la teologia; le vite dei santi, antichi o moderni (tra questi, più di 25 volumi, in più lingue, di o su sant’Agostino); la storia della chiesa; biografie di cardinali e di altri personaggi ecclesiastici e laici; il diritto ecclesiastico; la storia del movimento cattolico, soprattutto in Italia, con biografie di singoli personaggi; volumi riguardanti l’economia, il capitalismo, la dottrina sociale della chiesa; libri su questioni di attualità e di teologia morale, quali famiglia, salute, droga ed altre forme di emarginazione…

Un vasto gruppo è composto dagli annuari vaticani: l’Annuario pontificio, dal 1943 al 1995 (con due lacune); l’Archivium Historiae Pontificiae, dal volume n. 5 (1967) al volume n. 27(1989); l’Annuario Statistico della Chiesa (1970-1988); gli Insegnamenti di Paolo VI (1963-1978 e indici); gli Insegnamenti di Giovanni Paolo I; gli Insegnamenti di Giovanni Paolo II (1978-1995; 38 volumi).

Numerosi libri riguardano la vita e l’attività della chiesa e del Vaticano nel corso dei pontificati da Pio XII a Giovanni Paolo II, il Concilio, la diplomazia pontificia.

Un nucleo di volumi od opuscoli riguarda, in particolare, i paesi dell’Est europeo (come, ad esempio, Soviet Diplomaci and Negotiating Behavior: Emerging New Context For U.S. Diplomacy, del 1979), utilizzati dal Cardinale anche dopo la cessazione degli incarichi ufficiali, come un numero di Istina del 1992 dedicato a Russie: l’Église e l’État, con sottolineato l’articolo Loi de la République de Russie sur la liberté religieuse; un altro nucleo riguarda la teologia della liberazione e la situazione dell’America Latina.

Dopo la morte del cardinale, a cura dell’associazione, si sono aggiunte alcune decine di libri in cui compaiono riferimenti al Cardinale e alla sua attività. Tutti questi volumi sono attualmente in corso la catalogazione nell’ambito del sistema bibliotecario della provincia di Parma..

In un locale del seminario è stata ordinata, utilizzando circa 240 tra fotografie e documenti e diversi oggetti, una mostra permanente che illustra, con intenti divulgativi, la vita e l’attività del Cardinale.